Il caso di Kyle Rittenhouse (italiano)

Un processo divide gli USA

Il processo di Kyle Rittenhouse ha avuto inizio questa settimana, e noi abbiamo a cuore che voi riceviate informazioni reali, come dovrebbero essere riportate, e non le versioni distorte e false prodotte da CNN, MSNBC e dai notiziari italiani che riciclano le opinioni soggettive delle proprie controparti americane.

Gli eventi del 25 agosto 2020

Per comprendere più a fondo ciò che è accaduto a Kenosha il 25 agosto 2020, occorre andare a rivedere la successione di eventi che lo ha preceduto, che hanno causato due giorni di violenza e saccheggio, causate da gruppi di militanti cosiddette Black Lives Matter e “Antifa” scatenatisi attraverso la città, con danni ammontanti a circa 50 milioni di dollari.

Il 23 agosto la Polizia sparò a Jacob Blake, con precedenti per molestie sessuali e maltrattamenti in famiglia, mentre estraeva un coltello, dopo essersi rifiutato più volte di cooperare con gli agenti: i quali erano stati chiamati dalla sua ex fidanzata, poiché l’uomo si era rifiutato di restituirle le chiavi dell’auto presa a noleggio, minacciando di investirla – cosa che aveva già fatto in precedenza. Non fu ucciso, ma quanto i media riportarono dell’avvenimento fu il classico incitamento razziale che portò a immediate proteste condotte dal BLM e da Antifa. Si noti che le insurrezioni organizzate da questi due movimenti radicali, razzisti e marxisti, sponsorizzati nientemeno che da Kamala Harris, hanno causato in tutti gli USA danni ammontanti a circa 6 miliardi di dollari, e numerosi brutali omicidi.

Lunedì 24 agosto i manifestanti organizzarono una marcia per il licenziamento del poliziotto che aveva sparato a Jacob Blake, devastando il centro di Kenosha.

Il 25 agosto Kyle Rittenhouse, un ragazzo diciassettenne residente a Kenosha, stava dando una mano nel rimuovere le graffiti da un liceo locale devastato dai riot. Poco dopo fu intervistato e mostrò il suo kit di pronto soccorso, spiegando che lui e gli altri avrebbero prestato soccorso a chiunque fosse stato ferito.

Kyle disponeva di un fucile da caccia prestatogli da un amico, da usare se necessario per difendere una concessionaria che era stata quasi totalmente distrutta il giorno prima. Fu proprio la richiesta del proprietario della concessionaria a spingere Rittenhouse e i suoi compagni ad allontanarsi dalla scuola ed addentrarsi nell’ occhio del ciclone delle proteste.

Alcuni rivoltosi, tra cui Joseph Rosenbaum (con precedenti per pedofilia e molestie), stavano tentando di incendiare una stazione di servizio lì vicino, per cui Rittenhouse, insieme a un gruppo di altre persone, accorsero per difenderla, muniti di estintori.

Nei filmati disponibili online è visibile Joseph Rosenbaum che urla insulti razzisti dall’esterno della stazione di servizio. Diversi testimoni hanno inoltre affermato che Rosenbaum aveva minacciato di morte Rittenhouse e compagni.

Immediatamente dopo questo confronto (in cui la stazione di servizio fu salvata) Rittenhouse era stato tallonato da un gruppo di rivoltosi, uno dei quali aveva sparato un colpo in aria.

Poiché Joshua Ziminski è stato accusato di aver esploso un colpo di arma da fuoco subito prima che Kyle sparasse a Rosenbaum, fatto che fortunatamente è stato ripreso, si può affermare con certezza che

1) Kyle Rittenhouse non fu il primo ad aprire fuoco e che

2)   era stato seguito minacciosamente da un gruppo di violenti antifa, verosimilmente intenzionati a ferirlo o anche ad ucciderlo.

Dopo essersi celato dietro un gruppo di macchine parcheggiate, Rosenbaum riemerse e continuò la caccia a Rittenhouse, lanciandogli addosso un oggetto voluminoso e successivamente cercando di acchiaparlo mentre fuggiva. Fu a quel punto che Rittenhouse, girandosi per comprendere la direzione del colpo della pistola, viene fisicamente aggredito da Rosembaum, che cerca di strappargli il fucile. Mentre aggrappa la canna del fucile, l’arma da fuoco parte con un colpo, e Rosembaum viene colpito alla testa. Rittenhouse corre verso Rosenbaum per assicurare che ci sia una forma di pronto soccorso, poi ha cominciato a correre verso le pattuglie della polizia, che si terravano al confine della zona sotto assiedi. Mentre fuggiva, i manifestanti lo rincorsero urlando “Get his ass!”, ovvero “Prendetelo!”, poi Kyle si è inciampato e caduto.

Una volta caduto a terra, Rittenhouse fu circondato. Un individuo di nome Huber lo colpì in testa  e al collo con uno skateboard, portando Rittenhouse a sparare a lui e ad un altro manifestante, un certo Grosskreutz, nel braccio, mentre stava tentando di sparargli alla testa con una Glock.

A questo punto Rittenhouse, che aveva dimostrato grande maturità e autocontrollo, oltre a preoccupazione per tutte le persone coinvolte, corse verso la Polizia con le mani in alto.

Ora Kyle Rittenhouse sta affrontando 6 accuse: due omicidi, minaccia alla pubblica sicurezza, tentato omicidio, possesso illegale di arma da fuoco e condotta pericolosa negligente.

Le principali affermazioni dei media che ad una migliore analisi, si rivelano infondate

In primis, i media democratici sostengono che gli uomini sui quali Rittenhouse ha aperto fuoco erano tutti innocenti e incensurati. Questo è palesemente falso, poiché non solo erano coinvolti in manifestazioni in cui erano avvenuti incendi, violenze e saccheggi, ma avevano numerosi precedenti penali.

Joseph Rosenbaum era stato giudicato colpevole e incarcerato per abusi sessuali su cinque bambini, per aver violentato analmente un minore, mostrato pornografia ad un minore, compiuto sesso orale con un minore ed essersi masturbato di fronte ad un minore; ed era stato dimesso da un ospedale il giorno stesso della sparatoria per tentato suicidio.

Anthony Huber aveva strangolato e pugnalato il proprio fratello e minacciato sua nonna con un coltello.

Gaige Grosskreutz è colpevole di una sfilza di reati minori, tra cui l’uso improprio di un’arma letale, ed è membro di antifa.

Per i motivi sopra riportati, il giudice si è rifiutato di definire “vittime” gli individui a cui Rittenhouse aveva sparato.

Un’altra asserzione è quella secondo cui Kyle Rittenhouse sarebbe un “suprematista bianco”. Lo stesso Joe Biden ha usato queste parole, e molte celebrità di sinistra hanno definito Kyle un “assassino suprematista”.

La verità è che non vi è uno straccio di prova riguardo a queste accuse: “I pubblici ministeri devono ancora fornire prove del fatto che Rittenhouse avesse opinioni o associazioni estremiste prima delle sparatorie”. Per questo motivo, il giudice ha vietato all’accusa di associare Rittenhouse ai cc.dd. Proud Boys, supposizione ampiamente sostenuta dai media mainstream.

Una terza tesi senza prove, ripetuta a pappagallo anche dalla parlamentare Ayana Pressley, è quella secondo la quale Kyle Rittenhouse avrebbe illegalmente importato il fucile nello Stato: il che non è vero, poiché l’aveva ricevuto da un amico in Wisconsin. Occorre ricordarsi che il diciassettenne era a Kenosha per il suo turno da bagnino, e che quindi si trovava già in città.

Gli avvocati di Rittenhouse sostengono che Rittenhouse deteneva legalmente il fucile in forza della legge per la caccia dello Stato del Wisconsin. La legge è piuttosto ambigua ma sembra suggerire che minorenni possano possedere fucili a canna lunga: “Questa sezione si applica solo a una persona di età inferiore ai 18 anni che possiede o è armata di fucile o fucile da caccia se la persona viola l’art. 941.28 o non è conforme agli articoli   29.304 e 29.593. Questa sezione si applica solo all’adulto che cede un’arma da fuoco a una persona di età inferiore ai 18 anni se la persona di età inferiore ai 18 anni non è in regola con gli ss. 29.304 e 29.593 o ad un maggiorenne che violi l’art. 941.28.” Nel caso di Kyle Rittenhouse, che ha dimostrato abilità tecnica, autocontrollo e notevole destrezza, sembra chiaro che queste norme siano applicabili.

La quarta affermazione, forse la più grave, è quella che Rittenhouse abbia sparato agli aggressori senza essere stato provocato e non in legittima difesa: ma è sufficiente dare anche soltanto un’occhiata alle riprese video per poter confutarla, in quanto è chiaro che lo stavano braccando.

Il video illustra infatti nitidamente la seguente sequenza di avvenimenti:

– Rittenhouse spara a Rosenbaum solo dopo che gli era stato sparato un colpo da un manifestante, e mentre lo rincorreva. Deve voltarsi per determinare l’origine dello sparo, e vedendo Rosenbaum cercare di afferrare il suo fucile, gli spara.

– Rittenhause, mentre tenta di fuggire, cade.

-Huber lo colpisce con uno skateboard e tenta di strappargli via l’arma, mentre Grosskreutz è in possesso di un’arma da fuoco, ma Rittenhouse spara a questi due individui soltanto dopo essere aggredito.

 Se Rittenhouse non si fosse difeso, sarebbe quasi certamente morto. Il video mostra senza possibilità di dubbio che il giovane è stato costretto a sparare per legittima difesa personale.

La quinta affermazione è che non c’era motivo perché Rittenhouse si trovasse a Kenosha per difendere gli esercizi commerciali, la proprietà privata e pubblica e di conseguenza sé stesso. Questa affermazione è contestata dal fatto che Kyle Rittenhouse lavorava come bagnino a Kenosha, suo padre vive a Kenosha e aveva da poco terminato il suo turno quando è andato ad aiutare nella rimozione dei graffiti dal liceo locale. Incredibilmente, la polizia non stava facendo nulla, limitandosi ad attendere il corso degli eventi subito fuori dal centro cittadino quando Rittenhouse corse da loro: diretta conseguenza del fatto che la polizia è stata recentemente punita, e alcuni agenti sono stati arrestati, per aver svolto il proprio dovere. I rivoltosi avevano già causato danni per milioni di dollari e il danno per i tre giorni di rivolta è stimato in oltre 50 milioni.

C’è infine chi ha ulteriormente sostenuto che Grosskreutz avesse le mani alzate, e che quindi Rittenhouse non avrebbe dovuto sparare; nonostante questo sia parzialmente vero, e Grosskreutz avesse effettivamente alzato le mani momentaneamente, non solo non aveva lasciato cadere la propria pistola, ma dopo aver agito a questo modo aveva nuovamente avanzato con l’arma in mano, puntandolo alla testa di Rittenhouse, che era ancora per terra.

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