“I suoi critici obiettano che la strategia di dott. Fauci: “rallentare il contagio, abbassare la curva, attendere il vaccino” – esclusivamente a sostegno di una scommessa a lungo termine su dei vaccini cui efficacia era indimostrata – ha rappresentato un distacco profondo e senza precedenti da ciò che è considerato la pratica accettabile di sanità pubblica. Ma era ancor più inquietante la pratica di Fauci di ignorare o sopprimere i trattamenti precoci dei pazienti infettati e spesso terrificati. “Le miglior pratiche per sconfiggere un’epidemia di una malattia infettiva”, dice l’epidemiologo Harvey Risch, “dettano che siano messi in quarantena e curati i malatti, si protegga i più vulnerabili, si sviluppi aggressivamente l’uso dei farmaci terapeutici reindirizzati per il trattamento specifico dell’infezioni, e si utilizzi dei protocolli di trattamenti precoci per evitare l’ospedalizzazione.” Risch è uno delle autorità globali di maggior rilievo quando si discute di protocolli di trattamenti clinici. E’ l’editore di due periodici di rilievo e l’autore di più di 350 pubblicazioni peer-reviewed. I suoi studi sono stati citati più di 44,000 volte. Risch fa notare una verità dura che avrebbe dovuto informare le nostre strategie di controllo anti-Covid: “Almeno che tu non sia una nazione – isola pronta a chiudere le porte al mondo intero, non puoi fermare una pandemia virale globale, ma puoi renderlo meno letale. Il nostro obiettivo sarebbe dovuto essere la scoperta e preparazione di cure precoci che avrebbe potuto ridurre l’ospedalizzazione e la morte. Avremmo potuto togliere i denti a Covid19, rendendolo meno letale dell’influenza stagionale. Avremmo potuto farlo molto velocemente. Avremmo potuto salvare centinaia di migliaia di vite.” E’ d’accordo Dr. Peter McCullough: “Una volta che un virus altamente trasmissibile come il COVID è riuscito a far breccia in una popolazione, sarà inevitabile che sia trasmesso a ogni individuo che non ha l’immunità. Puoi rallentare la trasmissione, ma non lo puoi prevenire – sarebbe come cercare di bloccare l’alzamento della marea.” McCullough era un internista and cardiologo al Baylor University Medical Center e la Baylor Heart and Vascular Hospital a Dallas, Texas. I suoi 600 articoli peer-reviewed nel National Library of Medicine rendono dott. McCullough il medico più pubblicato della storia nella sua materia specifica di malattie renali e la loro relazione alle malattie cardiovasculari – una sequela letale di COVID-19. Prima di COVID-19, era l’editore di due importanti periodici. I suoi pubblicazioni recenti includono più di 40 articoli riguardanti il COVID-19, tra cui i suoi due studi di riferimento sulla cura critica e fondamentale di questa malattia. Le sue 2 richerche riguardante le cure precoci di COVID-19 pubblicate nel American Journal of Medicine and Reviews in Cardiovascular Medicine in 2020 sono di gran lunga i documenti più scaricati su questo soggetto. “Io ho avuto il COVID-19 con coinvolgimento polmonare,” mi ha raccontato. “Mio moglie l’ha avuto. Abbiamo avuto un decesso per covid19 nella famiglia di mia moglie . . . Io credo d’avere la stessa autorità medica di qualsiasi persona al mondo- se non di più – per esprimere una serie di opinioni e giudizi al riguardo.” McCullough osserva che “avremmo potuto ridurre drammaticamente l’incidenza di ospedalizzazione e di fatalità utilizzando dei protocolli per cure precoci e dei farmaci ‘repurposed’ riadattati includendo ivermectina e idrossicloroquinia e molti, molti altri.” Dr. McCullough ha curato 2,000 pazienti COVID con queste terapie. McCullough sottolinea che le ricerche peer-reviewed scritti in questo periodo dimostrano che le cure precoci avrebbero potuto evitare circa 80 percento dei morti attribuiti a COVID. “La strategia sin dall’inizio sarebbe dovuto essere l’implementazione di protocolli di cure precoci per fermare le ospedalizzazioni di persone che risultavano positivi ma asintomatici. Se l’avessimo fatto, avremmo potuto spingere l’incidenza di fatalità sotto i livelli dell’influenza stagionale, e avremmo potuto evitare i sovra affollamenti degli ospedali. Avremmo dovuto utilizzare dei farmaci disponibili con un record di sicurezza dimostrata, sottoponendoli a dei controlli rigorosi di rischio/beneficio,” continua McCullough. “Utilizzando dei farmaci riadattati all’uso per covid19, avremmo potuto porgere fine alla pandemia entro il maggio 2020, salvando più di 500,000 vite, se non fosse stato per l’insistenza di dott. Fauci di utilizzare remdesevir, in attesa dei vaccini.” Dott. Pierre Kory, specialista pulmonare e di TI, è d’accordo con la stima di Dott. McCullough. “L’efficacia di alcuni di questi farmaci come profilassi è quasi miracoloso, e in più, l’intervento precoce durante la settimana dopo essersi esposto al virus ferma la replicazione virale e previene lo sviluppo della tempesta citochinica e l’entrata nella fase pulmonare,” dice dottore Kory. “Avremmo potuto fermare di colpo la pandemia nella primavera di 2020.” Risch, McCullough, e Kory sono alcuni delle voci di un coro di esperti (Nobel Laureate Luc Montagnier incluso) cui argomento è che avremmo potuto evitare i lockdowns cataclismici, curando a domicilio i pazienti infetti nelle prime fasi della malattia, cercando delle risorse mediche per proteggere i membri vulnerabili della popolazione, incoraggiando la diffusione della malattia nelle fascia-età estremamente a basso rischio, per raggiungere l’immunità di gregge. Loro fanno notare che l’immunità naturale, in tutti i casi conosciuti, è superiore all’immunità indotta dal vaccino, essendo più duratura (può durare tutta la vita), ed è a ampio spettro – che significa che serve come scudo contro eventuali varianti. “Vaccinare i cittadini con l’immunità naturale non sarebbe mai dovuto essere la politica della sanità pubblica, ” dice dott. Kory. Con la strategia di dott. Fauci si è visto dedicare decine di miliardi di risorse pubbliche in una scommessa ad alto rischio, nella ricerca di sviluppo di vaccini di tecnologie innovative, e nessuna risorsa per lo sviluppo di farmaci riadattati con dimostrata efficacia contro il Covid. “A livello globale, questa strategia ha tenuto sospeso il trattamento precoce per l’anno intero, mentre un virus respiratorio facilmente curabile ha fatto strage di intere popolazioni,” dice Kory. “E’ assolutamente scioccante che non sia stato consigliato nessuna cura precoce domiciliare – neanche la Vitamina D – nonstante il fatto che Fauci stesso ammette di prenderlo, e che la maggior parte del paese sia carente della vitamina, essenziale per il funzionamento del sistema immunitario.” “
Traduzione di un estratto del libro “The Real Anthony Fauci”, Robert Kennedy Jr, Skyhorse publishing.