In questi giorni, a Boston, Massachusetts, si svolge il primo raduno satanico mondiale, che dichiara fieramente di essere completamente ‘sold out’. In preparazione per tale evento, il Capo dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti, Padre Bamonte, ha preparato una lettera per gli esorcisti suoi confratelli di tutto il mondo e le loro ausiliari, esortandoli alla preparazione spirituale per la battaglia spirituale da affrontare, e l’utilizzo quotidiano dei sacramenti, l’esorcismo quotidiano incluso.
In qualche maniera, questa lettera riservata esclusivamente agli esorcisti ha cominciato a circolare tra gruppi di Cattolici – certamente con le migliori intensioni – suscitando la questione di chi può e chi non può recitare il testo pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII. Nel fra tempo, Padre Bamonte ha reiterato che i contenuti della lettera erano – e sono tutt’ora – intenzionati e riservati ad uso esclusivo di chi le era indirizzato.
Fortunatamente per noi, la dottrina non è un’opinione, ma è raccolta in maniera sublima attraverso secoli di esegesi della Sacra Scrittura, Magistero e codificazione della legge canonica. Le direttive di Cardinal Ratzinger, allora Capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, dovrebbero chiarire qualsiasi dubbio sulla questione.
Congregazione per la Dottrina della Fede
Lettera degli Ordinari riguardante le norme sugli esorcismi
24 settembre, 1985
Eccellenza Rev.ma,
Già da alcuni anni, presso certi gruppi ecclesiastici si moltiplicano le riunioni per fare suppliche allo scopo di ottenere la liberazione dell’influsso dei demoni, anche se non si tratta di esorcismi veri e propri; tali riunioni si svolgono sotto la guida di laici, anche quando è presente un sacerdote.
Poiché è stato chiesto alla Congregazione per la Dottrina della Fede che cosa si debba pensare di questi fatti, questo Dicastro ritiene necessario informare i Vescovi della seguente risposta:
1. Il Canone 1172 del Codice di Diritto Canonico dichiara che nessuno può proferire legittimamente esorcismi sugli ossessi se non ha ottenuto dall’Ordinario del luogo una speciale ed espressa licenza (§ 1), e stabilisce che questa licenza debba essere concessa dall’Ordinario del luogo solo al sacerdote distinto per pietà, scienza, prudenza e integrità di vita (§2). Pertanto i Vescovi sono vivamente pregati di esigere l’osservanza di questo norme.
2. Da queste prescrizioni consegue che ai fedeli non è neppure lecito usare la formula dell’esorcismo contro satana e gli angeli ribelli, estratta da quella pubblicata per ordine del Sommo Pontefice Leone XIII, e molto meno è lecito usare il testo integrale di questo esorcismo.* I Vescovi procurino di avvertire i fedeli, in caso di necessità, su questa cosa.
3. Infine, per gli stessi motivi, i Vescovi sono invitati a vigilare affinché – anche nei casi in cui è da escludere una vera possessione diabolica – coloro che sono privi della debita facoltà non abbiano a guidare riunioni durante le quali vengono usate, per ottenere la liberazione, preghiere nel cui decorso i demoni sono direttamente interrogati e si cerca di conoscerne l’identità.**
Il richiamo di questo norme, tuttavia, non deve affatto allontanare i fedeli dal pregare affinché, come ci ha insegnato Gesù, siano liberati dal male (cf Mt. 6,13). Infine i Pastori potranno avvalersi di questa occasione per richiamare quanto la tradizione della Chiesa insegna circa la funzione che hanno propriamente i sacramenti e l’intercessione della B.V. Maria, degli angeli e dei santi circa la lotta spirituale dei cristiani contro gli spiriti maligni.
Colgo l’occasione per attestarle i sensi della più viva stima,
aff.mo in Cristo,
Joseph Card. Ratzinger
+Alberto Bovone, Segretario
La Chiesa non dimentica infatti quanto è narrato negli Atti degli Apostoli dove si riferisce di alcuni ebrei che facevano esorcismi, evidentamente erano privati. “Ora anche alcuni esorcisti ambulanti giudei si provarono a invocare, su coloro che avevano spiriti maligni, il nome del Signore Gesù dicendo: ” Vi scongiuro per quel Gesù che Paolo va predicando”. Tra quelli che facevano così vi erano i sette figli di Sceva, sommo sacerdoto giudeo. Ma in risposta lo spirito malvagio disse loro: “Gesù lo conosco e Paolo so bene chi è, ma voi chi siete?” E scagliandosi contro di essi, quell’uomo, in cui vi era lo spirito maligno, li sopraffece, e li malmenò talmente che, nudi e feriti, se ne dovettero fuggire da quella casa.” (At. 19, 13-16).